Nungwi Beach, Zanzibar
Al largo delle coste della Tanzania, nel cuore dell’Oceano Indiano, Zanzibar, e il suo arcipelago di isole minori, Mafia, Mnemba e Pemba, viene definita da molti la “nuova Mauritius” e se in passato era solo la destinazione finale dove trascorrere qualche giorno in totale relax dopo un safari nel Serengeti, oggi, grazie agli innumerevoli resort di lusso e agli incantevoli atolli eco-friendly, l’isola è tornata alla ribalta come destinazione a pieno titolo.
Sulla costa sud-est di Zanzibar, vicino alla città di Bwejuu, l'Oceano Indiano inizia a scomparire a metà mattina. Passeggiando verso nord lungo la spiaggia fino a raggiungere le scogliere di Pingwe si osserva il mare ritirarsi oltre la barriera corallina, a oltre un chilometro di distanza, mentre piccole pozze turchesi si formano qua e là tra dune di sabbia solcate da infinite nuance di azzurro, acquamarina e bianco iridescente, da cui fanno capolino enormi stelle marine rosso carminio e ammassi di ricci neri che scompaiono rapidamente sotto il sole cocente dell’Equatore. A mezzogiorno le sagome di uomini e donne Hadimu visibili in lontananza, in cerca di polpi o alghe per il loro sostentamento, assomigliano a schizzi di colore sull’acqua e i loro richiami in Kiswahili, la lingua locale, si fondono al fruscìo delle onde che si infrangono sulla barriera. Unguja, questo il nome ufficiale, è situata a 25 miglia dalla costa della Tanzania ed è una delle tante isole che compongono l'arcipelago di Zanzibar, un luogo magico la cui vita è scandita dall’imponente fenomeno delle maree.
Da nord a sud Zanzibar offre al visitatore innumerevoli bellezze naturali, dalle vaste piantagioni di spezie, al Parco Nazionale di Jozani fino a Stone Town, la capitale, dichiarata dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità, importante porto commerciale dell’Africa orientale con la sua raffinata architettura urbana, le sue magnifiche porte decorate e gli edifici ancora intatti che riuniscono elementi variegati della cultura araba, africana, indiana ed europea.
Viaggiando verso nord attraverso le lussureggianti piantagioni di riso dell'interno e un susseguirsi di antichissimi alberi di mango, si arriva al villaggio di pescatori di Matemwe; proseguendo si raggiungono le spiagge di Kendwa e Nungwi probabilmente le più belle dell’isola, sede dei resort più esclusivi la cui architettura opulenta rievoca le magiche atmosfere dell’antica Persia e dell’India. Incantevoli ville bianche in puro stile africano spiccano tra alberi di frangipane e bouganville, sete dorate e velluti color zafferano adornano gli interni, ottoni e candele illuminano le lounge e i giardini, mentre la vita scorre languida e lenta, pole pole, come dicono i locali, tra una battuta di pesca, una cena a lume di candela in villa e un’escursione a Nakupenda, l’isola che non c’è, ovvero un’incredibile lingua di sabbia che appare e scompare in mezzo all’Oceano Indiano. Zanzibar, perla dell’Oceano Indiano, un luogo dove perdersi e rigenerarsi, a contatto con la natura senza rinunciare al lusso e alle comodità.